Cattolica Assicurazioni, società con sede a Verona, è stata una delle compagnie più sanzionate nel 2018. La somma degli importi delle sette ordinanze ricevute è stata pari a 76.000 euro.
I motivi sono chiaramente diversi e riguardano soprattutto l’attestazione sullo stato di rischio. Ma cos’è esattamente e come possiamo evitare le sanzioni?
Attestazione sullo stato di rischio: la normativa
L’articolo 134 del codice delle assicurazioni riguarda l’attestazione sullo stato di rischio. Esso sancisce che l’IVASS ha determinato che, in occasione di ciascuna scadenza annuale di contratti di assicurazioni obbligatori relativi a tutti i tipi di veicoli a motore, l’impresa deve consegnare al contraente o al proprietario le indicazioni relative allo stato del rischio. Ovvero, il documento che la compagnia di assicurazione rilascia, dove sono indicate tutte le caratteristiche del rischio assicurato. Questo attestato serve per conoscere la propria situazione e calcolare la somma da pagare alla successiva scadenza. Ma grazie alla legge Bersani serve anche nel momento in cui si vuole cambiare assicurazione e mantenere attivo la propria storia assicurativa e la stessa classe di merito.
Perché Cattolica Assicurazione è stata multata?
Tra le numerose infrazioni, Cattolica Assicurazioni viola proprio il comma 2 del suddetto articolo. Questo prevede l’obbligo da parte delle imprese di assicurazione di inserire le informazioni riportate sull’attestato di rischio in una banca dati elettronica detenuta da enti pubblici o privati in cui l’IVASS può avere accesso gratuito per effettuare adeguati controlli sui contratti di assicurazione.
L’azienda veronese ha tardato con la consegna dei propri dati alla banca Sita-Atrc di una serie di attestati di rischio. In questo modo ha contravvenuto non solo all’articolo 134, ma anche all’articolo 5 del regolamento Ivass 9/2015 e provvedimento Ivass 35/2015. Questo, infatti, impone alle aziende assicuratrici di consegnare nella banca dati gli attestati sul rischio almeno 30 giorni prima della scadenza del contratto.
L’attestato sullo stato del rischio: perché è importante
L’attestato sullo stato del rischio riporta i sinistri che si sono verificati sul veicolo negli ultimi 5 anni. Sia quelli liquidati dall’assicurazione sia quelli non ancora pagati.
I sinistri pagati, poi, si suddividono ancora in: sinistri con responsabilità principale (pari o superiore al 51%) e sinistri con responsabilità paritaria.
L’attestato di rischio contiene inoltre la denominazione dell’assicuratore, il nome del contraente, il numero del contratto, la formula tariffaria, i dati della targa del veicolo, la data di scadenza della polizza, gli importi eventuali delle franchigie e la firma dell’assicuratore.
Oggi è un documento elettronico che, in caso di stipula di un nuovo contratto RCA, l’assicurato non dovrà più fornire. Ma verrà infatti inviato alla nuova azienda tramite appositi database.
Per questo motivo è fondamentale che le imprese assicuratrici inviino i dati alle banche dati designate nel minor tempo possibile.